Sabato dalle ore 17 si è tenuta la tanto attesa cerimonia d'inaugurazione del "Parco delle Stelle" . Tanto attesa perché l'idea sorta in seno al Gruppo Astrofili della Montagna Pistoiese di S.Marcello affonda le sue radici all'inizio del terzo millennio. Soltanto nel 2008 , quando si sono materializzati i finanziamenti da Regione Toscana e Caripit si è capito che l'idea poteva diventare realtà. Il Comune di S.Marcello ha svolto un ruolo di primo piano nel catalizzare i contributi, ed assegnare la realizzazione del progetto a Marco Cei , dando tutto il sostegno necessario affinché i lavori procedessero in modo spedito e senza intoppi. Il connubio arte-astronomia ha trovato i suoi massimi interpreti negli artisti pistoiesi Andrea Dami e Silvio Viola. Il sole, ovviamente non poteva che essere il punto centrale attorno al quale si sviluppa tutto il parco. Costituito in frammenti di ceramica, forma la piattaforma , dalla quale gli ospiti dell'osservatorio osservano ad occhio nudo le costellazioni della volta celeste. Attorno al sole si propagano le orbite-sentiero sulle quale si trovano i pianeti-fioriere massima espressione della lavorazione in metallo di Andrea Dami. Ogni pianeta è posizionato in scala alla sua distanza effettiva dalla nostra stella. A lato di ogni orbita si trova la bacheca che riporta i dati astrologici di maggior interesse relativo al pianeta corrispondente. A sud del parco l'opera di Silvio Viola : "Portatrici di stelle". Come corpi nudi che si inerpicano dal terreno e si stagliano davanti al Poggio di Nappo, i venti fusti di larice e castagno provenienti dalla foresta del Teso, secondo l'artista simboleggiano le portatrici di stelle. Sulla loro estremità installazioni di colore bianco , formate da rami di castagno intrecciati ,che per forma e colore simboleggiano i corpi celesti presenti nella via lattea.
Significativo il contributo di manodopera e idee apportato dai profughi ospitati a Maresca. Il loro coinvolgimento nell'opera è una tangibile testimonianza della loro partecipazione attiva alla vita sociale della comunità locale che gli ha accolti e ospitati.
Per ulteriori informazioni sul parco e l'osservatorio visitate il sito : http://www.gamp-pt.net//

Luca Tuci socio Gamp.

Domenica 26 Luglio 2015 - Grillfest e visita alla Villa dell'Americana di Papiano

Come da tradizione ogni anno alla fine di Luglio ci ritroviamo prima delle vacanze estive per fare il punto sulle attività di Stammtisch dell'anno in corso e trascorrere un piacevole pomeriggio gustando piatti tipici e prelibatezze sveve e toscane.
Anche per i nostri amici Walter ed Emanuela dell'Agriturismo Biancospino di S.Baronto oramai è diventato un appuntamento fisso. La loro calorosa ed inesauribile ospitalità contribuisce in modo determinante al successo di questa bella iniziativa.
Alle 18 circa ci siamo incamminati sul sentiero che dal Biancospino porta alla Villa di Papiano. Dopo aver attraversato terrazze coltivate ad ulivi, bosco, vigna ed aver guadato un piccolo ruscello, abbiamo raggiunto la via vecchia maremmana e quindi raggiunto il cancello della Villa. Gli attuali proprietari Patrizia e Giovanni Torrigiani ci hanno accolto, come solito loro fare, con grande entusiasmo e cortesia. Patrizia ha iniziato a parlare , con dovizia di particolari, della vita di Laura Merrick la facoltosa signora di nazionalità americana che acquistò , restaurò e ampliò la villa dal 1892. Subito dopo Giovanni ci ha guidato tra le stanze della villa dove sembra che il tempo si sia fermato alla fine dell'ottocento. Dopo la morte della proprietaria la villa è stata acquistata a porte chiuse da un avo di Giovanni e tutti gli arredi e i suppellettili  sono rimasti come allora. Patrizia e Giovanni vivono nell'ala moderna della villa, nella parte est. La loro "missione" è quella di conservare la villa e la memoria dell'Americana come se Laura ancor oggi si aggirasse tra le stanze della sua residenza estiva in Toscana. Chiunque partecipi ad una visita alla villa potrà rendersi conto personalmente quanto e come Patrizia e Giovanni riescono in questa loro lodevole missione.
Al termine della visita la nostra amica Giuliana Martelli ci ha sorpreso con una straordinaria mostra di acquarelli dedicata all'ambiente e alla natura vista e interpretata dal suo senso artistico. La mostra "Acquerelli in villa" curata dal professor Siliano Simoncini , esposta nella limonaia della villa recentemente ristrutturata, ha per tema immagini che Giuliana ha raccolto nella sua mente viaggiando per la campagna e al mare. Bastoni, ombre, animali, piante si trasformano in colori , linee e curve, dando all'osservatore un senso di tranquillità e calore. Una mostra da non perdere, visitabile sino al 30 Settembre.
Rientrati al Biancospino la serata è proseguita con il buffet , al quale tutti i soci presenti hanno contribuito con il loro apporto. Una menzione speciale però va all' infaticabile Grillmeister Manfredi oramai "pluriforchettone d'oro" di Stammtisch.
Tanto divertimento ed entusiasmo durante il torneo di biliardino. Preso d'assalto da ragazzi e meno giovani , si è proclamata vincitrice del torneo la coppia Walter-Federico la quale dopo una micidiale rimonta ha battuto in finale la coppia Präsident-Grillmeister.

Da Sabato 30 Maggio a Martedì 2 Giugno 2015 - Wien Studienreise 2015

Dopo Berlino, Lübeck, Trier, Salzburg,è stata Vienna città imperiale nell'anno del bicentenario del famigerato congresso, la meta del Stammtisch-Pistoia Studienreise 2015.
Dal Graben all'Hofburg, dal Belvedere a Schönbrunn, dalla variopinta e originale architettura di Hundertwasser a quella monocolore del Karl Marx-Hof , dalla Sacher nella Kärntner Straße alle spezie orientali del Naschmarkt e tanto altro ancora, questo ha offerto Vienna al gruppo dello Stammtisch Studienreise. Ottima compagnia e tempo estivo sono stati gli ingredienti essenziali per la bella riuscita della visita di quattro giorni nella capitale che fu degli Asburgo.

17.- 19. April 2015 - XI° Toskanischer Markt mit Osteria Toscana

 Pistoia in Reutlingen und Stuttgart

Drei Tage lang werden die Italiener den Reutlinger Markt besuchen mit kräftigem Olivenöl, würzigem Käse, köstlichem Schinken oder fruchtigem Rotwein verwöhnen. Schmackhafte Marmeladen, leckere Nudeln aus Hartweizengrieß und feine Backwaren und Kekse runden das Angebot ab.
Traditionell laden die Mitglieder des italienisch-deutschen Stammtischs aus Pistoia alle Genießer in die „Osteria Toscana" im Spitalhof ein. Hier entstehen köstliche und leichte Gerichte, selbstverständlich zubereitet mit den mediterranen Zutaten der anwesenden Händler. Dazu bietet sich eine gute Gelegenheit, bei einem Glas Wein oder Saft ein wenig mit anderen Marktbesuchern zu plaudern.
Auf dem Marktplatz geben „I Solisti Italiani" am Freitag, 18:00, eine Kostprobe ihres Könnens und locken in ihr Konzert in der VHS (Samstag, 20:00), am Samstag spielt Vittorio Albano im Spitalhof von 11:00 bis ca. 14:30 italienische Schlager auf seinem Keyboard.

Eine Kooperation von: Volkshochschule Reutlingen, Stammtisch Pistoia, Commune di Pistoia, StaRT, Galerie Gutekunst Reutlingen, Museo Marino Marini Pistoia, Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli, DIG Reutlingen, Italienisches Kulturinstitut Stuttgart u.a.

Auf dem Bild Kochshow und Kochworkshop in der Volkshochschule RT mit Koch Vinicio Balli aus Pistoia.

Sabato 17 gennaio  - "Incubi nordici e miti mediterranei" - Mostra delle incisioni di Max Klinger e della produzione degli incisori simbolisti europei.

Sabato 17 Gennaio un consistente gruppo di amici aderenti dell'associazione Stammtisch Pistoia ha preso parte alla visita della mostra di incisioni e di ex libris che per iniziativa di "Alto-Basso", associazione culturale collaterale all'ARCI di Sesto Fiorentino, si è tenuta a Sesto dal 30 Novembre 2014 al 18 Gennaio 2015.

Alle ore 17,30 di sabato 17 gennaio la nostra visita ha avuto inizio presso il centro espositivo comunale Berti, nella parte bassa di Sesto Fiorentino. Ad accoglierci le curatrici Giulia Ballerini e Maria Donata Spadolini e Emanuele Bardazzi, che oltre a aver svolto il ruolo di curatore della mostra assieme alle due collaboratrici, è anche appassionato collezionista delle opere di Klinger e di numerosi degli ex libri e delle incisioni in mostra. Dopo una breve introduzione dei tre curatori sul progetto che ha reso possibile l'esposizione delle circa 300 opere, suddivise nelle due sedi distaccate  "Alto" e "Basso", rispettivamente di Colonnata e di Sesto, sotto la guida competente ed esauriente degli stessi curatori, abbiamo passato in rassegna tutte le opere esposte nella mostra. Gli elaborati artistici, consistenti in acqueforti, acqueforti a acquatinta, acqueforti a mezzatinta, incisioni a bulino, litografie, incisioni a puntasecca, in sintesi opere di "Greifelkunst" (arte dello stilo), erano state suddivise per cicli. Cardine principale attorno al quale ruota la maggior parte dei cicli grafici di Klinger è la donna. Si passa da Eva immortalata nel giardino dell'Eden alla giovane brasiliana del celeberrimo ciclo del guanto. Dalle sacre scritture alla vita mondana di Berlino. Max Klinger è in qualche modo un tratto di unione tra l'800 e il '900. Del 19° secolo trasporta i segni del Romanticismo attraverso l'assimilazione del linguaggio e dei modi dell'arte di un simbolista e tardo romantico come Arnold Böklin, mentre del '900 possiamo consideralo come uno dei precursori, sia nell'affrontare il tema della sofferenza della donna legato al suo sfruttamento sessuale da parte dell'uomo, come anche nelle influenze che apporta al movimento dell'Espressionismo nel periodo in cui il gruppo norvegese che fa capo a Edward Munch viene in contatto con le sue opere. Ma vive intensamente anche tutte le stagioni artistiche e culturali del suo tempo, quelle che caratterizzano il passaggio tra i due secoli, dal Simbolismo, all'Art Nouveau, alla Secessione.

La prima parte della mostra, quella in "Basso", si teneva nel Centro Berti di Sesto ed era incentrata prevalentemente sull'opera di Max Klinger. Di particolare suggestione le due serie componenti il ciclo della morte. L'autore rappresenta l'evento inesorabile nelle varie modalità in cui incombe, così da trasmettere allo spettatore i suoi modi di immaginare la dipartita: danza macabra, senso di provvisorietà, senso dell'effimero, ma anche esaltazione della bellezza della natura, della quale alla fine la morte non è che un elemento necessario e presupposto del rinnovamento. È significativa la trasfigurazione del personaggio che rappresenta la morte secondo la visione di Max Klinger. Rappresentata nel suo stereotipato manto nero, la vediamo, nell'incisione "Der Tod als Heiland", genuflettersi ai piedi del Messia  con un atteggiamento ossequiante. E la vediamo anche estremamente moderna e attuale, così come la rappresenta, scheletrita e impettita, alla guida del velocipede nell'incisione  "Amor, Tod und Jeneseit", (Amore, morte e aldilà).
Con la sua scelta di trasmettere il proprio messaggio con la tecnica dell'acquaforte, l'autore coglie l'occasione per enfatizzare ancor più marcatamente l'essenza del disegno, la suggestione del bianco e nero, come afferma nel suo saggio "Malerei und Zeichnung". Questa tecnica, particolarmente complessa e articolata, deve il suo nome al termine latino "aqua-fortis", l'acido nitrico, il mordente impiegato per questo tipo d'incisione. Klinger apre la strada a tutta una serie di artisti "mitteleuropei" della Griffelkunst che troveranno la massima espressione nel linguaggio simbolico che caratterizzerà l'inizio del 900 e sfocerà nell'Espressionismo.
Lasciato Sesto alla volta di Colonnata, raggiungiamo lo spazio espositivo "La Soffitta". L'ambiente è molto più raccolto e si respira un'atmosfera da Atelier Belle Epoque. Emanuele ci spiega come molte delle opere esposte in questa sala siano alla loro prima apparizione in pubblico. Parte delle opere fanno parte della sua collezione privata frutto di anni di lavoro presso la Libreria Antiquaria Gonnelli in Firenze. La raccolta di ex libris contribuisce al "florilegio di immagini conturbanti" parte integrante dell'esposizione. Gli ex libris si potrebbero definire una sorta di biglietti da visita del tempo di Max Klinger. Basati su decori e simboli, a differenza del concetto classico più ridondante e accademico, avevano lo scopo di trasmettere sensualità, senso del mito, motivi naturalistici, o suggerire spunti culturali, elementi comunque legati alla personalità, al vissuto o al gusto del proprietario del libro. Per rarità e particolarità delle opere esposte questo evento è unico nel suo genere. Una mostra imperdibile e difficilmente ripetibile. Un grazie particolare dai soci di Stammtisch ai curatori della mostra : Giulia Ballerini , Emanuele Bardazzi e Maria Donata Spadolini che con la poro presenza ci hanno regalato commenti e curiosità peculiari e personali.

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